Futuro e lavoro. Il S.O.P. Smart Working per l’azienda
Valutazione e consapevolezza. Sono queste le parole alla base della progettazione del S.O.P. Smart Working, uno strumento capace di misurare lo Stile Organizzativo della Persona, in azienda, in smart working.
Quando è stato urgente cominciare a lavorare da casa la maggior parte delle aziende hanno dovuto mettere in pochissime ore a casa i propri dipendenti e collaboratori, senza che ci fosse un adeguato tempo per organizzare il lavoro che si sarebbe fatto da quel momento e per parecchi mesi da casa, né tanto meno per impostare strumenti, comunicazione e postazioni lavorative. Le persone che erano già sufficientemente organizzate hanno velocemente trasformato questa esperienza in una occasione virtuosa di apprendimento, altre hanno vissuto tutto come un episodio traumatico. Sicuramente si è trattato da un punto di vista della progettazione del lavoro e dello stile di vita di un cambiamento che ha scompaginato i modelli e ha ridefinito confini e regole.
La società di consulenza Global Workplace Analytics stima che, quando questo periodo sarà superato, più del 30% dei dipendenti lavorerà da casa almeno un paio di volte a settimana. Le aziende cercheranno di facilitare la vita ai lavoratori con soluzioni per un migliore equilibrio nel rapporto lavoro-vita domestica e la flessibilità potrà tradursi anche in un allontanamento dalle grandi metropoli. Più della metà dei lavoratori dichiara di apprezzare la formula in remoto anche se imparare a conciliare casa e lavoro è ancora molto difficile.
I software per la collaborazione sono passati dall’essere dei grandi sconosciuti a essere l’unico mezzo per comunicare. Microsoft Teams, Google Meet, Zoom continueranno a far parte delle nostre giornate lavorative e della nostra vita quotidiana ma non senza le inevitabili disfunzioni che si stanno portando dietro se non impareremo a leggere il libretto delle istruzioni dello Smart working.
Tanti sono stati i cambiamenti che si sono stati innescati nelle relazioni, nella comunicazione, nelle competenze, oggi maggiormente sollecitate, nella gestione degli spazi e dei tempi, nelle abitudini organizzative. Cambiamenti che hanno avuto un notevole impatto sulla persona, sulla gestione della sua giornata lavorativa e non, sulla sua organizzazione personale.
Il lavoro agile, o smart working, può rappresentare un punto di svolta importante per quelle aziende che potranno e vorranno introdurlo, ma solo curando il fattore umano potranno trarne un vero vantaggio. Il S.O.P. Smart working è pensato per supportare le aziende che vogliano continuare ad ascoltare i propri collaboratori e dipendenti e conoscere quale sia la loro modalità organizzativa e quale sia lo stato emotivo della persona al lavoro in un momento di cambiamento.
Lo strumento ha l’obiettivo di valutare le competenze organizzative del singolo e quelle di ognuno in relazione e in collaborazione con l’altro, cercando di indagare quale tipo di riscontro e risposta l’organizzazione personale di ognuno generi nell’altro.
Il S.O.P. Smart working consiste in un questionario da compilare in maniera anonima dallo smart worker. Dall’incrocio dei risultati dei singoli questionari aziendali è possibile avere lo stile organizzativo dell’azienda in smart working. Uno strumento prezioso perchè grazie ad esso emergono quelle competenze organizzative migliorabili per consentire allo smart worker di essere più efficace, produttivo e vivere serenamente la propria giornata.
Inoltre rappresenta un supporto concreto per le aziende che rispetto a un anno fa hanno meno certezze e che ora possono fare affidamento su uno strumento di valutazione che gli permette di intervenire in maniera mirata.
Il S.O.P. restituisce un’analisi dettagliata dell’autopercezione della propria organizzazione personale in smart working e pone l’attenzione sul fattore umano, mettendo al centro la persona, che risulta essenziale per il successo dello smart working.
Grazie a tale strumento infatti, si può ottenere una mappatura delle competenze organizzative personali, aumentando la consapevolezza di ognuno, costruire interventi formativi che aiutino lo smart worker in relazione alla sua organizzazione personale, ma anche in virtù delle collaborazioni con il resto dell’azienda e supportare l’azienda nella comprensione delle criticità organizzative.
