Cosa vuol dire collaborare con Organizzare Italia? Interviste ai colleghi

La nostra azienda si basa su alcuni chiari valori, che riportiamo anche sul sito e nelle nostre presentazioni, e che sono parte del DNA non solo della struttura organizzativa, ma soprattutto delle persone che la compongono. Il nostro impatto sociale quindi comincia proprio da noi, se vogliamo essere coerenti con ciò che diciamo dobbiamo necessariamente metterci continuamente in gioco, consci che il percorso del miglioramento non è mai finito. Questa modalità è richiesta a tutti i collaboratori che, con un forte impegno personale e professionale, ci aiutano a perseguire gli obiettivi di impatto sociale positivo, regalando continuativamente riscontri e feedback, e mettendo ‘anima e core’ nella collaborazione e nel gruppo.
Che effetto questo abbia su chi collabora in Organizzare Italia possiamo però saperlo solo da loro, per questo motivo in questo post si riportano dei pezzi di intervista fatta ad alcuni collaboratori, per avere una viva testimonianza del lavoro fatto, degli obiettivi da perseguire e del clima in cui tutto ciò avviene. Si ringraziano Sara Bettella, Cristina Casula, Germana Chiricò e Giulia Ottonello.
Da quando sei in Organizzare Italia e di cosa ti occupi?
Sara: La prima riunione a cui ho partecipato è stata nel giugno 2019, a Ravenna. Da quel momento sono entrata nella squadra e da subito ne sono stata molto felice! All’interno di OI (ndr Organizzare Italia) mi occupo di formazione ai Professional Organizer.
Cristina: Collaboro con Organizzare Italia da circa due anni. In prima battuta mi sono rivolta a Organizzare Italia per sviluppare un progetto ambizioso in ambito welfare aziendale. Grazie alla mia esperienza pregressa con le aziende in un secondo momento sono stata coinvolta nella formazione e consulenza alle aziende.
Germana: Dal 2017 e mi occupo dell’area scuola e educazione, sono coinvolta nei corsi dedicati a chi lavora con bambini e ragazzi, per l’apprendimento e per la crescita, sempre attraverso l’organizzazione.
Giulia: Faccio parte del Team di OI da Aprile 2022 e mi occupo della segreteria organizzativa per i corsi di formazione per i PO (ndr Professional Organizer).
Qual è l’aspetto che più ti aveva colpito nel momento in cui ti sei proposta per collaborare con l’azienda?
Sara: Mi sono proposta a OI al termine del mio percorso formativo. Avevo seguito il corso avanzato tenuto da Sabrina Toscani e ho sentito che potevo essere una brava docente e potevo insegnare quello che mi appassionava fortemente: l’organizzazione e la professione di professional organizer. Sono stata attratta da questa azienda così innovativa e unica, e che porta un messaggio nel quale credo molto, fatta di persone che sono legate da stima, affetto e considerazione reciproca. A livello professionale e umano era certamente un ambiente molto attraente!
Cristina: Per me Organizzare Italia è la Apple dell’organizzazione personale in Italia e considero Sabrina Toscani la Steve Jobs del nostro settore. Far parte di una realtà con grande esperienza e un brand riconosciuto nell’ambito dell’organizzazione personale è stato fondamentale. Allo stesso tempo, portare le mie competenze e conoscenze in Organizzare Italia mi consente di contribuire al successo e al riconoscimento della professione direttamente dalla fonte.
Germana: Mi ricordo perfettamente il mio primo approccio con OI: l’impressione di una grande apertura e disponibilità, non soltanto a collaborare, ma anche ad ascoltare le richieste e le esigenze delle persone.
Giulia: Avevo già frequentato dei loro corsi quando ho deciso di intraprendere la professione del PO e sono state davvero delle esperienze formative, positive ed arricchenti per cui ero molto entusiasta di iniziare a collaborare! Inoltre, essere in OI voleva dire avere l’opportunità di conoscere le PO che hanno fatto crescere la professione in Italia, collaborare a stretto contatto con loro ed avere una possibilità di scambio e condivisione diretta.
Questa tua aspettativa è stata rispettata?
Sara: Decisamente sì: OI è cresciuta come azienda anche davanti ai miei occhi in questi anni, sempre tenendo come direzione quella di diffondere e supportare la cultura dell’organizzazione, in molti ambiti, e diventando addirittura Società Benefit certificata BCorp. Avevo immaginato OI come una azienda fatta di persone di altissimo profilo professionale che collabora e cresce insieme lavorando a progetti utili, innovativi ed esclusivi. Ed è proprio quello che ho trovato.
Cristina: Decisamente si. E superata se considero la componente dell’apprendimento: prima di diventare professional organizer ho lavorato molti anni come dipendente e muovermi in un contesto di grande autonomia e responsabilità, con professionisti di livello con capacità molto diverse tra loro, è motivo di crescita personale, avendo modo di sviluppare skills indispensabili.
Germana: La grande apertura, di cui dicevo, rispondeva sicuramente alla mia aspettativa ed è andata, devo dire, anche molto oltre. La struttura di Organizzare Italia come azienda diffusa ha permesso di realizzare progetti altrimenti impossibili da fare, attraverso il gruppo di colleghi infatti ci siamo supportati e abbiamo facilitato il percorso. Abbiamo creato dei progetti spin-off anche a livello territoriale, riuscendo così a mettere a terra e veder realizzate idee che avevo in mente.
Giulia: Assolutamente si, aver a che fare con il Team OI è un po’ come avere un “faro” sul percorso che vorrei fare come PO. Ho una forte stima nei loro confronti, da tutte loro c’è molto da imparare e sono per me fonte di ispirazione!
Quali altri valori/fattori inaspettati hai trovato? e che impatto hanno avuto su di te?
Sara: Una volta dentro all’inizio, confesso, ero un po’ intimorita e soprattutto poco sicura di quanto avrebbe potuto essere impattante il mio contributo in un gruppo così forte e già così consolidato. Nel tempo, è come se avessi passato due soglie: la prima è stata professionale, nel momento in cui ho cominciato il mio lavoro di docente per me è stata chiara la mia identità all’interno di OI. L’altra soglia è stata a livello umano: c’è stato un momento in cui ho percepito che ero circondata da persone che pur essendo più esperte e qualificate, erano interessate a quello che pensavo e che avevo da dire. La mia opinione contava come le altre, e non meno, benché fossi al mio arrivo la più giovane e l’ultimo acquisto. Questo mi ha dato grande fiducia, in me stessa e nella mia presenza, dandomi la serenità e la liberta di dire sempre quello che penso e, nel farlo, di sentirmi considerata e accolta.
Cristina: Uno degli aspetti che più apprezzo di Organizzare Italia è l’approccio orizzontale: i progetti a cui lavoriamo sono di co-creazione, dove l’iniziativa non solo è benvenuta ma incoraggiata. C’è un forte spirito di collaborazione e grande coerenza di valori: scopo principe dell’organizzazione personale è il perseguimento del benessere della persona e in Organizzare Italia questo è parte del DNA. Dagli incontri di team in presenza che alternano produttività a momenti di piacere, all’uso di strumenti comunicativi non invasivi che rispettano la vita personale. Per me, specialista della conciliazione tra vita privata e lavoro, è un aspetto fondamentale. Non a caso Organizzare Italia ha scelto di essere Società Benefit, certificata B Corp, altro fattore in linea con i miei obiettivi di vita.
Germana: Ho trovato uno spessore oltre che professionale anche umano, e una scelta di tendere al benessere della persona all’interno del team. Il collaboratore ha quindi un chiaro ruolo in azienda, ma viene rispettato e anzi potenziato nella possibilità di stare bene sul lavoro.
Giulia: Prima di fare la PO sono stata spesso sotto le dipendenze di aziende e devo dire che mi avevano trasferito un’idea di azienda in generale abbastanza negativa, soprattutto sulla loro organizzazione ed etica, ma questa azienda mi ha fatto finalmente scoprire una realtà diversa: è un’azienda coraggiosa che porta avanti idee innovative e che lavora in maniera efficace perché organizzata e motivata, lavora nella trasparenza e nel rispetto delle persone alle quali si rivolge e nei confronti dei propri collaboratori valorizzandoli, ascoltandoli e sostenendoli anche dal punto di vista della crescita personale.
Anche il far parte di una Società Benefit certificata B Corp è stato un aspetto che ha fatto per me la differenza.
Come ti vedi in futuro all’interno di OI?
Sara: Sento che l’ambito della formazione continua ad essere quello a cui voglio dedicarmi, sta crescendo molto e mi sta dando anche belle soddisfazioni. Quindi in futuro mi vedo ancora in questo ambito, magari con sempre crescenti responsabilità. Ma sono anche desiderosa di spaziare, perché OI ha tanti progetti in cantiere o anche solo nelle idee, e quando sarà il momento sarei felice di contribuire anche a nuove iniziative.
Cristina: Vedo un futuro ricco di progetti e condivisione. Voglio portare un contributo significativo in ambito aziendale e in futuro occuparmi anche della formazione di professional organizer per questo ambito, che, una volta affermato come auspichiamo, avrà bisogno di persone competenti e preparate a svolgere questo lavoro su più ampia scala. Un sogno nel cassetto: portare i nostri servizi all’estero, mettendo in campo le mie competenze nelle relazioni internazionali e anche linguistiche.
Germana: Mi vedo come parte dell’azienda anche in futuro, mi sento a mio agio e trovo sempre una grande risonanza rispetto a quello che penso, covo, progetto. Non solo nel gruppo di lavoro di cui faccio parte, ma proprio nel mood e nella visione dell’azienda, mi trovo sempre in armonia.
Giulia: Sicuramente mi piacerebbe continuare ad occuparmi della segreteria e chissà magari in un futuro, diventare docente dei corsi mettendo anche io a disposizione il mio bagaglio di esperienza e competenze agli aspiranti PO!

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