Come bilanciare vita privata e lavorativa
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Mai come in questo periodo è interessante approfondire il tema del Work Life Balance cioè dell’importanza di trovare e mantenere un buon equilibrio tra la propria vita privata e quella lavorativa. In questi giorni tutti noi in Italia, chi più chi meno, stiamo affrontando una situazione imprevista che sta modificando le nostre vite su tutti i piani a partire dalla salute e dalla sicurezza nostra e dei nostri cari. C’è chi lavora più di prima (come il personale sanitario), qualcuno invece non sta lavorando perché molte attività si sono fermate. Questa situazione ha anche implementato il numero delle persone che lavorano da casa per cui è necessario aver chiaro il confine tra vita privata e vita lavorativa, perché l’uno non invada l’altro e viceversa.
Parlare di Work Life Balance ci fa pensare al Welfare, in effetti le due cose sono collegate. Le aziende sono sempre più sensibili a come si sentono i loro manager, dipendenti e collaboratori ed è per questo che in molte realtà si parla e si mettono in atto azioni di Welfare = Fare Well che tradotto significa BENESSERE, stare bene, e si riferisce al benessere delle persone. L’obiettivo è quello di creare vantaggi al dipendente in termini economici e di soddisfazione personale che porta benefici anche all’azienda in termini di miglioramento del senso di appartenenza, della produttività e del clima aziendale. In alcune grandi aziende sono stati creati spazi welfare come asili per i figli dei dipendenti o palestre o spazi dove lavorare concentrati e focalizzati. Esistono degli strumenti accessibili anche ad aziende di piccole e medie dimensioni, resi possibili (e per certi contratti obbligatori) dalle agevolazioni fiscali promosse dal Ministero del Lavoro. Questi strumenti sono piattaforme o voucher welfare che offrono servizi come baby sitter, libri, la mensa, viaggi, terme e molto altro.
Anche lo smart working o lavoro agile, cioè permettere al dipendente di svolgere il suo lavoro da casa e in modo flessibile, fa parte deIle azioni che possono essere messe in atto dalle aziende per il welfare dei propri dipendenti e mai come ora questa non è una scelta ma sta diventando una necessità!
Il professional organizer lavora con le persone e gli fornisce gli strumenti pratici e utili per affrontare le sfide organizzative quotidiane legate alla propria vita in casa, al lavoro e anche quando il lavoro si svolge da casa come nel caso dello smart worker.
Il primo passo per trovare l’equilibrio è quello di avere la consapevolezza di quali sono le priorità nella vita e nella quotidianità. Questo dipende dai vari ruoli che ognuno ha scelto e, a un livello più alto, dai valori in cui crede.
Passando dalla consapevolezza si può arrivare alla scelta e all’organizzazione migliore, quella che consente di arrivare all’equilibrio tra vita privata e lavorativa. A questo punto l’ottimizzazione degli spazi e una buona gestione del tempo possono influire notevolmente sull’andamento delle giornate ed evitare così che il tempo del lavoro sovrasti quello domestico e viceversa.
E’ importante, quando si lavora da casa soprattutto, definire lo spazio si lavora e tenerlo il più possibile separato dalle altre zone della casa per evitare le distrazioni sia uditive che visive, e se questo non è possibile perché non c’è una stanza in più dotarsi di auricolari e magari ascoltare una musica che aiuti la concentrazione.
Uno strumento utilissimo è la pianificazione che aiuta a gestire i propri impegni e attività, sia professionali che privati. Uno dei rischi maggiori quando si lavora a casa è quello di “perdersi” a fare altre cose come ad esempio le faccende domestiche e, peggio ancora, vari spuntini visto che la cucina è a portata di mano. Ma anche il contrario e cioè che il lavoro sconfini nel tempo da dedicare alla famiglia. Per questo è particolarmente utile fare una programmazione settimanale suddividendo le attività lavorative e personali da portare a termine in modo da non dover mai improvvisare.
E’ importante per mantenere un equilibrio tra vita privata e vita lavorativa mantenere l’abitudine della pausa, il cervello ha bisogno di rigenerarsi sempre, sia che si stia lavorando da casa che dall’ufficio, sia che attorno si abbia la solita routine sia che ci siano eventi speciali e imprevisti come questa emergenza sanitaria che stiamo vivendo.
All’inizio può sembrare complicato ma intraprendere queste nuove azioni significa migliorare la gestione di sé stessi e le proprie competenze organizzative.