Emergenza Covid 19: parola d’ordine Smart Working per aziende e lavoratori
L’emergenza dovuta alla diffusione del Covid-19 ha comportato, sull’intero territorio nazionale, l’introduzione di una procedura semplificata per l’introduzione dello smart working. Ai sensi dell’art. 7 DPCM 11 marzo 2020, con riferimento alle attività produttive e professionali, si raccomanda “il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza”.
Prima di passare a esaminare il profilo organizzativo dello smart working occorre fare una doverosa precisazione normativa legata a tale tipologia di lavoro. Il lavoro agile (o smart working) è un istituto disciplinato dal capo II, artt. 18-24, L. n. 81/2017, definito quale “modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato allo scopo di incrementarne la produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”.
Prendendo il via da tale normativa occorre introdurre alcune definizioni necessarie a non creare confusione nei tanti modi di lavorare a distanza (dall’azienda).
Lo smart working e il telelavoro: skills e modalità simili ma ratio diversa.
Una prima fondamentale distinzione in relazione ai rapporti di lavoro subordinato (quindi che interessano i dipendenti aziendali) è tra smart working e telelavoro.
Lo smart working o lavoro agile è una modalità di lavoro per obiettivi che si svolge tramite l’utilizzo di nuove tecnologie in cui il tempo e il luogo di lavoro sono completamente definiti dal lavoratore a fronte di un incremento di produttività e performance e di una migliore qualità di vita del lavoratore.
Il telelavoro è una modalità di lavoro decentrato rispetto alla sede principale e più vicino alla propria dimora. L’orario è concordato con l’azienda e solitamente non varia da quello tradizionale. L’azienda mette in atto dei meccanismi di controllo sul lavoro svolto.
Tra le due modalità di lavoro esiste una sostanziale differenza perchè nel caso dello smart working la ratio è lavorare per obiettivi di produttività mentre nel caso del telelavoro è dislocare il lavoro presso la propria dimora mantenendo modi e tempi tradizionali dell’azienda.
Tuttavia dall’analisi di entrambe le modalità di lavoro occorre ci siano alla base abilità e capacità organizzative e la necessità di ritagliare spazi e tempi per il proprio lavoro all’interno di un ambito domestico e familiare che in questo particolare momento storico può essere a volte molto affollato e difficilmente gestibile.
Il doppio punto di vista dello smart worker e dell’azienda: serve un linguaggio organizzativo comune
Focalizzando sul lavoro agile ( o smart working) occorre sottolineare che la situazione di emergenza lavorativa e sociale che in questi mesi si sta sviluppando nel nostro paese e a livello globale ha, di fatto, posto le imprese e i lavoratori di fronte a una scelta necessaria e molto delicata: mettere in pratica velocemente uno strumento, il lavoro agile appunto, che necessita però di pianificazione e programmazione e soprattutto di formazione all’organizzazione personale e in azienda che uniformi il linguaggio tra lavoratori e aziende.
Se da un lato le aziende hanno rilevato il gap digitale e hanno implementato, non sempre agevolmente, strumenti tecnologici attraverso l’accesso alle tante piattaforme ad oggi sul mercato, dall’altro l’approccio alle abilità organizzative dei lavoratori, come singoli e come gruppi di lavoro, e dell’azienda necessitano di maggiore attenzione per creare processi virtuosi e di lungo periodo.
In particolare la necessità di gestione di tempo, spazio di lavoro e di energie, la capacità di lavorare per obiettivi, la semplificazione dei processi lavorativi e non da ultimo l’armonizzazione della vita lavorativa con quella personale e familiare sono i temi che dal punto di vista dei professional organizers possono favorire una migliore e più efficiente gestione dello smart working sia da parte dei lavoratori che del management aziendale.
La formazione all’organizzazione personale per smart workers e aziende
Al fine di agevolare processi virtuosi di organizzazione della persona, Organizzare Italia è da tempo sul mercato italiano con la propria offerta formativa nata per supportare persone e aziende nel favorire l’ottimizzazione di spazi, tempo, energie e risorse, per migliorare l’organizzazione personale e la produttività del singolo individuo e dei gruppi di lavoro.
Il presupposto è che un’impresa non ottimamente organizzata sostiene costi inutili: dipendenti, clienti e profitti rischiano di disperdersi nella confusione di un ambiente di lavoro disorganizzato e improduttivo.
L’obiettivo di tale offerta formativa è aiutare imprenditori, manager, dipendenti e collaboratori ad allenare le abilità e le competenze organizzative al fine di incidere così in maniera positiva sulle energie e risorse personali e aziendali, e sulla soddisfazione e sul benessere psico-fisico individuali.
Per questo motivo è nato il corso on line sullo smart working.
I temi del corso sono quelli individuati come maggiormente utili ai lavoratori e alle aziende in smart working ovvero:
- l’organizzazione dello spazio di lavoro
- l’impostazione di un flusso di lavoro funzionale
- strutturare un lavoro condiviso proficuo e collaborazioni efficaci ed efficienti
- migliorare la gestione del tempo.
Uno strumento per valutare l’efficacia organizzativa dello smart working: Il S.O.P.
Oltre alle citate difficoltà di implementazione dello smart working a volte il problema è anche quello di avere un indicatore di come e quanto il lavoro agile possa essere efficace per imprese e lavoratori.
Organizzare Italia ha da tempo creato uno strumento di valutazione, unico in Italia, che misura lo ’Stile Organizzativo della Persona’ (detto S.O.P.). S.O.P. è utile all’azienda per comprendere se la disorganizzazione individuale impatta sulla gestione del flusso di lavoro, sullo stato emotivo dei lavoratori e sui risultati economici aziendali.
In particolare il S.O.P. Smart Working aiuta a rilevare le abitudini organizzative aziendali non funzionali per implementare un modello di lavoro agile di successo, partendo dalla gestione delle risorse personali di tempo, spazio, energie, attenzione degli smart workers.
Lo smart working modello organizativo virtuoso non solo nell’emergenza
Proprio i nuovi modelli di organizzazione sociale ed economica che in questi giorni sono oggetto di tante discussioni e interventi, anche politici, potranno trovare nello smart working uno strumento innovativo di lavoro soprattutto se verranno implementate le skills organizzative delle persone/lavoratori e la consapevolezza di tale necessità da parte delle aziende, per assicurare una continuità lavorativa in tutti i settori in cui sarà applicabile sul lungo periodo e non solo nell’emergenza.