It’s not magic, it’s strategy!
Già dal titolo della conferenza annuale dell’Institute of Challenging Disorganization mi ha entusiasmato. Sono partita per Orlando (Florida) il 18 settembre per partecipare in rappresentanza di APOI e come unica italiana tra gli iscritti, ed è stato tutto molto al di sopra delle mie più rosee aspettative (cibo compreso ;-)).
Erano presenti circa 150 P.O arrivati da tutto il mondo: USA, Canada, Messico, Brasile, Australia, Giappone, Corea, Inghilterra, Paesi Bassi e Italia. Donne (in prevalenza) e uomini, tutti con un unico obiettivo comune: imparare per aiutare.
Un programma di 3 giorni molto intenso, con incontri di formazione – realizzata da professionisti non PO – su procrastinazione, gestione del tempo, disturbo dell’attenzione e autismo: l’ICD non fa formazione solo su disturbo d’accumulo e disorganizzazione cronica, ma su molti altri argomenti che interessano – direi – tutti i professional organizers.
C’è stato poi un panel sul disturbo d’accumulo, dove i rappresentanti di Canada, Giappone, Messico, Australia e Paesi Bassi hanno raccontato che tipo di lavoro stanno facendo con le Istituzioni per la divulgazione.
C’erano PO che hanno fatto la storia della professione come Judith Kolberg, autrice di testi fondamentali e che ho avuto il piacere di conoscere; i membri del Board dell’ICD, con la nuova presidente Alison Lush (la prima presidente canadese, nella storia ventennale dell’ICD) che ha dimostrato un grandissimo entusiasmo per quello che stiamo facendo in Italia e anche in Messico, con il mitico Nacho Eguiarte, anche lui unico membro messicano.
La storia della professione tra i nostri due paesi è molto simile, e anche la percezione della professione. Ci sono molte similitudini anche sulla conoscenza del disturbo da accumulo – molto bassa – che ha però una grande diffusione.
Nelle giornate e serate passate in questo enorme albergo ho parlato con moltissime persone, e mi ha molto colpito lo spirito di condivisione, i consigli e il supporto che ho sentito e che mi hanno rivolto.
Per me essere iscritta all’ICD non è magia, perché leggere, studiare, ascoltare e capire in inglese è frutto di uno sforzo che ho deciso di fare, perché la formazione che loro offrono è quella di cui ho bisogno per specializzarmi e sapere rispondere alle richieste dei miei clienti.
Ho imparato moltissime cose che non sapevo (ovviamente) e mi sono ancora di più convinta del valore della formazione. Per qualsiasi professionista la formazione, l’aggiornamento è fondamentale per essere sempre al passo con i tempi. Nel nostro caso, la formazione ci serve perché lavoriamo prima di tutto con le persone, e poi con il resto. E, nonostante moltissimi dei professionisti presenti al convegno lavorino da molti anni, non hanno perso la voglia e il desiderio di imparare e di condividere.
L’anno prossimo ci sarà un convegno online, perché nel 2021 festeggeranno i 20 anni dell’istituto con un grande evento, al quale spero di poter partecipare. Da parte mia, sto ragionando per portare la conferenza in Italia e sto lavorando con la presidente per trovare il modo di tradurre parte del materiale in italiano, perché è materiale prezioso che desidero sia conosciuto anche in Italia.
Da Orlando è tutto!
Cheers
Irene Novello
Ps: se volete conoscere la disorganizzazione cronica e il disturbo da accumulo guarda i corsi.
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