Armonia casa-lavoro: prendersi cura dei bisogni fondamentali per vivere e lavorare meglio
I mesi passano, si vanno via via aprendo scorci sempre più ampi di normalità nella scuola, nel lavoro e nella socialità. Lo smart working, inizialmente misura temporanea ed emergenziale, è rimasto nel DNA di molte realtà aziendali. Tutto a posto allora?
Non sembrerebbe così, o almeno se osserviamo un fenomeno che, partendo dagli Stati Uniti, sta prendendo piede un po’ in tutto il mondo occidentale, quello della “Great Resignation”, ovvero “le grandi dimissioni”. Nelle economie avanzate assistiamo infatti a un numero senza precedenti di persone che decidono di lasciare il lavoro, scelta che di solito viene fatta nei periodi di crescita economica. (“Le grandi dimissioni: perché dopo il Covid molti stanno cambiando lavoro”, Corriere della Sera).
Il Covid ha probabilmente accelerato un processo che era già in corso. Questa pausa forzata dalla ruota della vita, che ha portato maggior flessibilità e contrazione delle spese, ha modificato le prospettive e fatto emergere bisogni latenti, come quello di curarsi maggiormente della propria vita privata e del proprio benessere. Emerge con prepotenza l’importanza di realizzarsi anche al di fuori del proprio ruolo professionale.
Di pari passo, le aziende si interrogano su come attrarre, trattenere e motivare i talenti. Il continuo ricambio di risorse impatta sulla spesa e sui processi aziendali tanto quanto l’insoddisfazione e la mancanza di un “why?”, del “perché lo sto facendo?” di chi rimane.
Il focus è slittato senza alcuna possibilità di ritorno (perché forse non dispiace poi così tanto) dal far parte di una realtà di successo per stare bene, allo stare bene per creare una realtà di successo.
I players quali aziende e istituzioni non possono più ignorare questo dato di fatto. E se i punti di contatto tra questi bisogni apparentemente così distanti risiedessero proprio nel come viene gestita la vita dalle persone? Quali misteriose attività si svolgono nell’intimità della casa che hanno il potere di farci fuggire dal lavoro o, al contrario, di vedere l’ufficio come un riparo sicuro dalle urla dei bimbi e dalla confusione generale da cui siamo investiti giornalmente nelle case?
È innegabile che se la casa pre-pandemica era occupata per pochissime ore di veglia, adesso lo è a pieno regime. Il vecchio mondo reggeva, in un certo senso, perché le persone svolgevano le loro vite per gran parte della giornata in contenitori ideati a scopi precisi e organizzati da altri, come l’ufficio, la sala riunioni, la palestra, il bar per la pausa pranzo. Adesso questo potere è in gran parte nelle mani del singolo. Ma il singolo è pronto e capace a utilizzarlo?
Organizzare i piccoli grandi bisogni quotidiani
Uno dei capisaldi dell’organizzazione personale è “un posto per ogni cosa, ogni cosa a suo posto”. Questo principio molto semplice è valido per gli oggetti – prendo la scatola dei cereali, la uso e la rimetto dov’era (gesto apparentemente banale ma che salverebbe tante relazioni e eviterebbe non poche crisi di nervi, se fosse fatto in modo sistematico per ogni oggetto che teniamo nelle case) – ma anche per le attività: se devo scrivere un report non lo farò al parco mentre gioco coi bambini, ma troverò un momento e un luogo che favoriscano la mia concentrazione. Facile, no?
Purtroppo nella realtà questo non avviene in modo così spontaneo, né per gli oggetti, né per le attività. Siamo guidati dalla fretta, dalla pressione, da quelle che crediamo priorità ma che in realtà sono attività procrastinate diventate urgenze o paure, e ci facciamo travolgere dagli eventi: presi dal ritardo, dal dover correre al computer o in ufficio, la scatola dei cereali rimane aperta sul bancone della cucina, magari vuota, non viene messa nella lista della spesa, la mattina dopo mancheranno sulla tavola e via alle discussioni in famiglia…
Similarmente, scriviamo il report alla sera tardi, con gli occhi che si chiudono, perché malgrado fosse una priorità assoluta, la giornata è volata senza combinare nulla e devo consegnarlo al capo. Risultato? Notte insonne con pensieri intrusivi, sensi di colpa, paura del giudizio e dell’errore… si comincia la giornata già stanchi e, ironia della sorte, non si hanno nemmeno i cereali per fare colazione!
Dobbiamo imparare che se non ci curiamo realmente del nostro benessere, dei bisogni fondamentali come dormire, mangiare, vivere in un ambiente sano e pulito, avere buone relazioni in famiglia, trovare momenti di svago e ricarica, gestire le nostre finanze, dedicare tempo all’educazione dei figli, nessuno lo farà per noi, e non potremo mai essere produttivi e felici a fine giornata: questi bisogni, a lungo ignorati, si presenteranno puntuali nelle nostre menti come il ticchettio di un orologio per ricordarci che non ci siamo occupati di loro, impedendoci di entrare nello stato di concentrazione e di flusso, imprescindibile per lavorare bene ed essere produttivi.
Spesso le persone sentono di essere oppresse, confuse, sfiduciate e demotivate ma a tutto pensano tranne che la loro condizione potrebbe migliorare iniziando a sistemare concretamente l’ambiente in cui vivono e lo spazio temporale in cui si muovono.
Curare i propri bisogni primari non è un’utopia: è il risultato di una serie di piccole azioni che possiamo compiere nel quotidiano. E siccome nessuno ci ha insegnato a farlo dobbiamo impararlo. L’organizzazione personale non è un lusso o un “di più” da approfondire quando si avrà tempo, perché quel tempo non arriverà mai proprio a causa della mancanza di strategie e metodi per gestire il mondo che ci circonda.
Gli adulti, ma anche i bambini, possono avere molti benefici grazie a una migliore organizzazione personale: saper selezionare, eliminare, decidere le priorità, gestire il tempo a disposizione, riconoscere quando si ha bisogno di una pausa, sono capacità che possono imparare, utilizzare nella casa, nel lavoro, nel gioco e portare con sé nella vita.
È proprio a partire da queste riflessioni, frutto dell’esperienza personale e dell’osservazione della vita e del comportamento umano, che nasce Work-life Harmony 4.0, un corso online di organizzazione personale che si sviluppa in 9 moduli, dedicati all’organizzazione di aspetti specifici della nostra vita, a partire dalle mura domestiche:
– Facciamo spazio: sfruttiamo al meglio i locali condivisi
– Sonni sereni: impostiamo spazi e abitudini per un miglior riposo
– Siamo quello che mangiamo: ottimizziamo cucina, dispensa e menu
– Dalle parole ai fatti: organizziamo con efficacia compiti e faccende familiari
– Focus: gestiamo al meglio l’attenzione e la concentrazione
– Operazione cuccioli: organizziamo la sfera dei figli
– Clessidra: impariamo a fare buon uso del tempo
– Prima il piacere: diamo spazio a momenti di relax e svago
– Obiettivo risparmio: amministriamo la casa e il budget familiare
Perché proporlo alle aziende?
L’idea nasce nell’ottica di creare un circolo virtuoso, dove le aziende, aiutando le persone a riappropriarsi del proprio benessere e a gestire in modo più efficace la vita a 360°, vedono crescere in loro entusiasmo, motivazione, produttività e spirito di appartenenza. Di contro, i dipendenti hanno un supporto concreto ai loro bisogni reali e trovano nuove energie da dedicare al proprio lavoro e alla propria crescita professionale.
Si parla tanto dell’importanza dell’essere felici, ma poco di come nel concreto possiamo diventarlo. È uno dei grandi interrogativi dell’essere umano. E se la somma di piccoli gesti come trovare al volo un oggetto o un documento, fare una pausa, fare una camminata al parco, annotare un prodotto nella lista della spesa, ricordare una ricorrenza, dedicare anche solo 15 minuti di totale attenzione al gioco con i figli, avere in casa gli ingredienti per preparare un pasto sano, trovare un metodo per evitare le interruzioni inutili, portasse davvero a una vita più serena? In effetti si dice che la felicità risieda nelle piccole cose.
C’è una parola giapponese molto bella, Shibumi, concetto che nelle sue tante sfumature di perfezione senza sforzo, semplicità e bellezza, significa anche “armonia dell’azione”, il fare la cosa giusta al momento giusto, esito anche di un silenzio interiore che invita a fermarsi, favorendo la calma e l’ascolto di sé.
La pandemia ha portato uno Shibumi planetario dove tutti ci siamo fermati e abbiamo ascoltato noi stessi. È arrivato il momento di agire con coerenza, partendo dalla consapevolezza della nostra meravigliosa umanità e dei nostri bisogni più profondi.
Guarda il video di presentazione del corso: Work-life Harmony 4.0 – corso di organizzazione personale.
Se vuoi un assaggio del corso guarda la versione demo del modulo “Clessidra: impariamo a fare buon uso del tempo”.
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