Come far fruttare l’anno nuovo
Come far fruttare l’anno nuovo
Dicembre tempo di bilanci! Ma lo avete mai fatto in senso letterale?
So che l’argomento potrebbe sembrare noioso e fare andare di traverso il panettone, eppure quello che vi voglio raccontare è qualcosa che va oltre l’arido calcolo delle entrate e delle uscite!
Vi faccio due domande:
- Sapete esattamente di quanti soldi avete bisogno in un anno per soddisfare il vostro tenore di vita?
- Sapete quanto risparmiate all’anno?
Per rispondere a queste domande, e poter quindi fare un bilancio di fine anno, è necessario avere una fotografia dei vostri movimenti.
Ci sono diversi modi per farlo. Si può creare un file Excel, si possono utilizzare le App sul cellulare o la classica “agenda” della nonna. Da qualche anno io mi sono appassionata al Kakebo, un vero e proprio libro dei conti di casa che arriva dal Giappone. Ne esistono di diversi tipi: per coppie, famiglie e anche una per bambini! In Italia per ora si trova solo una versione generica.
Il Kakebo permette di suddividere le spese giornaliere in 4 macro categorie (sopravvivenza, optional, cultura ed extra). Alla fine di ogni settimana e di ogni mese si devono fare i calcoli delle spese. Il fatto che sia un sistema cartaceo rende l’operazione più lenta rispetto ai sistemi digitali, ma proprio perché si devono fare le somme e scrivere i risultati a mano, il Kakebo permette di essere immediatamente più consapevoli.
Registrare le spese è fondamentale per rendersi conto di come spendiamo i soldi ed è necessario per rispondere alle due domande iniziali. In questo modo abbiamo una visione completa delle nostre spese e possiamo iniziare a fare dei ragionamenti sul futuro.
Vi faccio altre due domande:
- Se aveste a disposizione più soldi, cosa fareste: avete un sogno nel cassetto?
- Sapreste come realizzarlo?
É importante sottolineare che ogni sistema di registrazione può diventare uno strumento strategico che aiuta a incidere positivamente sul proprio stile di vita.
Con l’analisi delle spese, soprattutto di quelle piccole di cui non ci rendiamo conto, possiamo avere un’idea di quali siano veramente necessarie (non solo quelle per la sopravvivenza, ma anche quelle che ci fanno vivere bene!) e quali superflue e soprattutto possiamo modificare i nostri comportamenti.
Provate a pensare ad un caffè al bar al giorno per un anno, vuol dire spendere 365 euro. E va benissimo se per voi quel momento della giornata è sacro. Se invece focalizzare su questo dato vi fa pensare che per voi sono importanti altre spese, potrete organizzarvi diversamente e cambiare un piccolo comportamento consolidato.
Essere consapevoli di come sono ripartite le spese, spinge infatti a mettere in atto alcuni cambiamenti che permetteranno di:
- ottimizzare le spese necessarie
- ridurre o eliminare le spese superflue
- indirizzare le spese verso il proprio vero obiettivo
Fissare un obiettivo -un sogno- grande o piccolo, e contestualmente avere la fotografia delle nostre spese, ci fa prendere delle decisioni sulla nostra quotidianità che incideranno sulla qualità della nostra vita.
Se il vostro obiettivo è risparmiare, c’è un gioco carino che si può fare nel corso dell’anno e si può iniziare fra qualche giorno! Si chiama “risparmio progressivo” e funziona così: la prima settimana si risparmia 1 euro. La seconda settimana 2 euro. La terza settimana 3 euro e così via fino alla cinquantaduesima, nella quale si devono risparmiare 52 euro. In questo modo a fine anno avrete risparmiato ben 1378 euro.
Stampa la tabella e attaccala al barattolo del risparmio!
Si può anche pensare di farlo con i bambini con un incremento di 0,25 euro (o 0,50 euro). In questo modo il risparmio alla fine dell’anno sarà di 344 euro (689 euro).
Se cercate un’idea per un regalo utile, per altri o anche per voi stessi, potete regalare il Kakebo. Oppure una consulenza con un Professional Organizer che aiuti a trovare il metodo adatto per ogni esigenza. Non regalerete soltanto uno strumento per registrare le spese, ma l’opportunità di mettere in atto un cambiamento importante.
Questo articolo è stato elaborato da un progetto più ampio sviluppato in collaborazione con Paola Tursi, Anna Fais e Greta Lacchini.
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