In Organizzare Italia nasce l’Area Strategica Aziendale dedicata al work-life balance
In un mondo in costante cambiamento dove si ha sempre meno tempo e sempre più cose da fare, è indispensabile fermarsi e cercare di capire cos’altro può essere messo in campo e quali sono le aree dove è possibile intervenire: se la giornata è sempre quella e le “cose” vanno fatte, oltre che sull’efficienza bisogna lavorare sulla capacità di sapersi organizzare, anche nella vita privata.
In Organizzare Italia nasce l’Area Strategica Aziendale dedicata al work-life balance: proposte nell’ambito della conciliazione di vita privata e lavoro che rappresentano il collegamento mancante tra i reali bisogni dei dipendenti e la necessità delle aziende di offrire loro un supporto concreto nella gestione della complessità della vita quotidiana.
Viviamo in un mondo in costante cambiamento: il tempo di trovare – faticosamente – un nuovo assetto a seguito di un’emergenza ed è già ora di ricominciare da capo, per l’arrivo di un nuovo evento imprevedibile. A questo bisogna aggiungere che gli esseri umani sono sempre più sotto l’attacco di una colossale quantità di informazioni, idee, impegni, oggetti, scelte ma non sono stati adeguatamente preparati per amministrare questa enorme mole di responsabilità, interne ed esterne (come ci suggerisce saggiamente David Allen, nel suo libro “Detto, fatto! L’arte di fare bene le cose”). Di per sé non performiamo attività molto diverse dal passato se non per la loro frequenza, cioè per il numero di volte che ci troviamo a ripeterle in un lasso di tempo che non è variato: la durata di un giorno infatti è rimasta immutata (24 ore), va da sé che il tempo dedicato ad ogni compito è sempre meno, con conseguenze come confusione, stress, stanchezza, senso di incertezza che spesso portano a veri e propri burnout. Questo comportamento va di pari passo con un sistema che spesso premia chi fa di più o dedica più tempo ai compiti lavorativi.
In questo contesto indispensabile è fermarsi e cercare di capire cosa può essere fatto e quali sono le aree dove è possibile intervenire: se la giornata è sempre quella e le “cose” vanno fatte, oltre che sull’efficienza bisogna lavorare sulla capacità di sapersi organizzare. In questo le istituzioni e le aziende hanno una grande occasione, da un lato, e responsabilità, dall’altro, di agire proprio per la loro possibilità di influenzare, grazie alle misure intraprese, gruppi numerosi di persone, e di intervenire sul loro livello di felicità.
È da questi presupposti che Organizzare Italia ha dato vita all’Area Strategica Aziendale dedicata al work-life balance, con proposte innovative rivolte alle aziende per il welfare e il wellbeing dei dipendenti a partire dall’organizzazione della loro vita privata, che vanno a completare l’offerta già esistente di percorsi di formazione e consulenza per le aziende volti a facilitare la collaborazione attraverso l’adozione di strategie organizzative comuni nel contesto lavorativo, supportate dall’utilizzo della metodologia proprietaria Neurorganizing® cervelli al lavoro.
Una premessa
Le aziende che adottano servizi di welfare per i loro dipendenti sono sempre di più. Spesso però questi si concentrano sulla fornitura di beni materiali o rimborsi di servizi dedicati alla sfera privata (tasse scolastiche, libri, rimborsi per badanti e baby sitter), quindi prettamente economici.
Alcune aziende innovative e particolarmente attente alla salute dei dipendenti hanno incluso l’assistenza psicologica, proprio perché hanno intuito che questo setting di vita non solo non lascia spazio al tempo per la vita privata ma sempre più spesso va a intaccare lo stato di benessere mentale delle persone.
Malgrado questi interventi siano indubbiamente utili e necessari, non sempre i servizi psicologici sono la risposta assoluta al problema.
Lo conferma la ricerca “Il benessere psicologico delle lavoratrici e dei lavoratori” di BVA-Doxa per Mindwork del 2022 dove si evincono alcuni aspetti interessanti: malgrado la percentuale di persone intervistate la cui azienda promuove iniziative a favore del benessere psicologico dei propri lavoratori sia in crescita (per la popolazione white collar), il 44% del campione coinvolto ritiene inefficaci le iniziative attualmente proposte dalla propria azienda.
Tra le iniziative maggiormente apprezzate, risaltano una maggiore flessibilità oraria e l’attivazione di programmi strutturati di wellbeing. C’è qualcosa che ancora non è stato fatto che potrebbe aiutare le persone nel concreto?
È proprio per provare a rispondere a questa domanda che Organizzare Italia tiene regolarmente dei focus group della durata di 2 ore a cui partecipano gratuitamente rappresentanti selezionati delle funzioni HR, Welfare, Formazione e Internal Marketing di aziende sensibili al tema, con l’intento di stimolare il confronto, individuare insieme risposte inedite e soluzioni concrete che possano poi essere riportate e implementate nel proprio contesto aziendale.
Nel prossimo articolo dedicato al welfare andremo più nel dettaglio di perché è indispensabile per le aziende inserire dei servizi dedicati all’organizzazione della vita privata e come Organizzare Italia può essere d’aiuto in questo percorso di grande beneficio per tutti.
Se sei interessato a partecipare al prossimo focus group “Conciliare lavoro e vita privata: perché è così difficile trovare un equilibrio. Confrontiamoci su cosa non è stato ancora fatto e perché.” scrivici, ci farà piacere invitarti alla prossima data e tenerti aggiornato sulle nostre iniziative.
– Articolo redatto da Cristina Casula
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