Organizzare il lavoro: la specializzazione per Professional Organizer
I corsi di specializzazione sono professionalizzanti, permettono di approfondire un ambito specifico e di acquisire competenze e strumenti per migliorare la propria preparazione e la propria autorevolezza, e comunicare al cliente la sicurezza necessaria per affrontare i cambiamenti organizzativi che da solo non riesce, non può o non vuole affrontare.
Un ambito pieno di opportunità per un Professional Organizer è l’ambito lavoro: il corso di specializzazione ‘organizzare il lavoro’ permette al P.O. di acquisire le competenze per rivolgere il suo intervento a organizzare tutto ciò che con il lavoro ha a che fare, quindi in maniera trasversale tempi, spazi e risorse legate al mondo del lavoro, ma anche tenendo in considerazione il target a cui ci si rivolge, ovvero chiunque lavori dal singolo professionista che lavora in casa o in un co-working alla media o grande azienda molto strutturata. Per tutti il tema l’organizzazione della persona rappresenta un’occasione di migliorare la produttività, la gestione delle risorse, la ricerca di un equilibrio tra vita privata e lavoro, insomma l’organizzazione aiuta tutti a lavorare meglio.
L’obiettivo primo di specializzazione ‘organizzare il lavoro’ quindi è supportare chi si trova a interagire con la persona che lavora e farlo in maniera consapevole per comprenderne le problematiche, le esigenze, le dinamiche e per aiutarla veramente.
Ce lo spiega bene Fabiola Di Giov Angelo formatrice del corso ‘organizzare il lavoro’. Abbiamo posto a Fabiola qualche domanda.
Fabiola perché secondo te un Professional Organizer dovrebbe fare un corso di specializzazione?
Credo che nel corso di specializzazione è il P.O. trovi veramente la sua strada. Essere un Professional Organizer significa avere capacità di risolvere i problemi, capacità di ascolto, la dote dell’empatia e molto altro: la specializzazione affina e rafforza queste capacità e soprattutto le competenze da mettere in campo. Quando si lavora in uno specifico ambito si riesce anche a tirar fuori la propensione verso quell’ambito perché, nella scelta prima e nella frequentazione poi del corso di specializzazione, si riescono a capire meglio le dinamiche della relazione col cliente, sia esso libero professionista o sia esso un’azienda.
Cosa trova il Professional Organizer nel corso ‘Organizzare il lavoro’?
Nel corso organizzare il lavoro si delinea in maniera più accurata che cosa il PO può fare quando si trova a muoversi nell’ambito lavoro, sia quando lavora con il libero professionista sia quando lavora con l’azienda, sempre all’organizzazione personale del singolo ma all’interno di un’azienda. Si parte dal conoscere meglio il cliente, quindi individuare bene il cliente, e poi si passa anche al conoscere nuove tecniche e nuovi metodi per lavorare all’interno dell’ambito lavoro. Ma soprattutto si trovano soluzioni possibili insieme, perché all’interno del corso di specializzazione abbiamo previsto laboratori che danno adito alla possibilità di confrontarsi con altri professionisti (gli altri partecipanti) e con il docente presente, proprio per trovare soluzioni possibili e utili al cliente.
Dove può indirizzare questa specializzazione il Professional Organizer? A chi può proporre i suoi interventi?
Quando il PO lavora nell’ambito professione e lavoro si trova a gestire clienti sia liberi professionisti e sia che si muovono nell’ambito aziendale.
Si mettono in campo in qualche modo delle competenze un pochino diverse perché da una parte il PO che lavora con il singolo libero professionista lavora anche sul suo modo di lavorare in maniera autonoma, quindi sostiene il singolo nel lavoro autonomo. Quando si lavora in azienda l’interazione è maggiore, quindi sebbene l’affiancamento venga fatto sulla organizzazione personale, il fine ultimo è quello di permettere alle persone che lavorano in azienda di lavorare bene, di avere una buona collaborazione, una buona interazione e anche di rafforzare la capacità di comunicare nel lavoro. Dipende molto anche a mio avviso dalla propensione del singolo PO, cioè se è più facile per lui interagire con un team o con un gruppo di lavoro, oppure se gli è più facile interagire con il singolo in vista di un risultato finale più autonomo.
Cos’altro desideri condividere con un Professional Organizer?
Di sicuro è importante il valore della formazione e dell’aggiornamento continuo perché si ha a che fare con persone che sperimentano ogni giorno le insidie e le difficoltà del lavoro, quindi un aggiornamento costante e continuo è necessario. Poi l’importante la capacità di ascolto, di osservazione, di analisi della realtà in cui ci si trova a lavorare. Fondamentale credo per un PO che lavora nell’ambito lavoro, ma per un PO di qualunque ambito si tratti, è il fatto di innamorarsi della disorganizzazione non dell’organizzazione. Se ci si innamora del problema è molto più facile trovare delle soluzioni possibili insieme al proprio interlocutore e soprattutto avvicinare la persona, il cliente, con cui si sta lavorando, e quindi la sintonia nel lavoro produce un effetto migliore.
Chi è Fabiola Di Giov Angelo?
Fabiola è esperta di comunicazione e organizzazione personale in azienda. Negli anni si è occupata di promuovere la professione del Professional Organizer e di valorizzare l’impatto di questa figura nella società. Si occupa di formazione all’organizzazione personale nelle aziende affiancando i singoli o i team di lavoro al fine di supportarli a trovare strategie e metodi per rendere più fluide le giornate di lavoro e più facili le relazioni e interazioni lavorative. È docente del corso di specializzazione in azienda e del corso monotematico in smart working. Guida l’ambito ricerca e sviluppo sulla disorganizzazione (“Organizzato o disorganizzato, come ti senti?” 2019) ed è membro del Consiglio di Amministrazione di Organizzare Italia. È addetto stampa dell’Associazione Professional Organizers Italia e la responsabile della comunicazione di Organizzare Italia.
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