Spazi che facilitano l’apprendimento (come agire sugli spazi dedicati allo studio per favorire apprendimento e autonomie)

“Mio figlio non sa stare seduto a fare i compiti. Fa fatica a restare concentrato e si alza continuamente per cercare questo e quell’altro e così non fa altro che distrarsi ancora di più”.
È un problema comune a quasi tutte le mamme che si rivolgono al doposcuola per i propri figli; la difficoltà a concentrarsi accomuna tanti ragazzi, con disturbo specifico dell’apprendimento e non.
Spostarsi continuamente da una parte all’altra della casa per cercare i materiali necessari allo svolgimento dei compiti fa perdere tempo e rende più difficile mantenere l’attenzione.
Se poi lo spostarsi da un posto all’altro per fare i compiti è necessario per esigenze familiari (pensate a quante volte i ragazzi non rientrano a casa ma vanno dai nonni dopo la scuola) la situazione non può che peggiorare, a meno che non iniziamo a dare loro alcuni strumenti organizzativi di base perché possano gestire la situazione in modo indipendente e soprattutto con serenità.
I tutor doposcuola possono insegnare a questi ragazzi alcune buone pratiche organizzative che li aiutino a creare – ovunque si trovino, doposcuola compreso – un ambiente di studio stimolante, dove concentrarsi sempre volentieri e che li supporti nella gestione di oggetti e materiali.
La scuola è finita, ma può essere utile fare adesso una riflessione su qualche attività da proporre già a partire dal prossimo anno scolastico per aiutare i ragazzi nel loro percorso di autonomia al di là del semplice svolgimento dei compiti.
Specie nel primo periodo dell’anno scolastico, quando le consegne non sono ancora molte, si può dedicare un po’ di tempo all’organizzazione di tre spazi in particolare con l’obiettivo di sollevare fin da subito le famiglie dalle tensioni dovute ai materiali dimenticati a casa e ai compiti ancora da svolgere la sera: lo zaino, la libreria e la postazione di studio.
Lo zaino
- “Prepara lo zaino per domani”: è una richiesta che viene fatta al bambino come se fosse scontato che sappia come fare.
Si tratta, al contrario di una vera e propria competenza, che quindi si impara.
Insegnargli a prepararlo correttamente è fondamentale perché aiuta lo studente a compiere delle scelte rispetto a ciò che gli servirà l’indomani e a fare mente locale su quali siano gli oggetti e i materiali veramente necessari – e in questo modo esercitare il ragionamento, la categorizzazione e la semplificazione; chiedendogli di prepararlo la sera, inoltre lo aiutiamo a imparare come si imposta una nuova abitudine.
- “Non trovo il libro di storia!” detto al mattino, quando si è davanti all’uscio di casa pronti per uscire, è frustrante e comporta nervosismo e stress per tutti. Ecco perché i libri vanno messi nello zaino la sera prima ed ecco perché è importante organizzare lo spazio per il materiale scolastico in modo funzionale.
La libreria
La libreria, o più in generale lo spazio che deve contenere libri, quaderni e materiali deve essere tenuta in ordine e organizzata con un criterio condiviso con il bambino o ragazzo: libri e quaderni possono essere ad esempio abbinati per colore (le copertine e le etichette colorate sono molto utili) e tenuti in libreria per categoria (tutti i libri/tutti i quaderni) o libro e relativo quaderno per ogni materia.
Dopo aver fatto i compiti, tutti i materiali devono tornare al proprio posto. Una pulizia e revisione settimanale è sufficiente per eliminare appunti e altra roba inutile.
La postazione di studio
Sia che lo studio avvenga in casa propria che altrove (come abbiamo visto sopra, ad esempio a casa dei nonni o al doposcuola) gli strumenti necessari devono essere a portata di mano. Ecco perché un consiglio è quello di duplicarne almeno una parte: un compasso troverà posto nell’astuccio e un secondo in cameretta o nel posto in cui si svolgono di solito i compiti.
Vale la pena curare lo spazio in cui si studia in modo da renderlo semplice, non troppo affollato di oggetti e accogliente. Elementi come i giochi dovrebbero stare fuori dalla portata visiva per non distrarre e – al contrario, quel che deve essere usato va posto in maniera da facilitarne l’accesso.
La scrivania o la superficie di appoggio deve essere tenuta sgombra e accogliere solo il singolo compito che si sta svolgendo con ciò che serve per quella materia, in modo da stimolare la concentrazione e mantenere il focus; altrimenti sarà facile rischiare di pensare all’urgenza di ripassare inglese per l’interrogazione, mentre si dovrebbero fare gli esercizi di matematica.
“Ogni cosa al suo posto” e una cosa alla volta” sarà il vostro mantra!
Pian piano (ma prima che pensiate) i bambini fanno proprie, generalizzano e applicano in tutti i contesti le piccole regole che imparano a rispettare, non perché sarete voi ad imporgliele, al contrario! – ma perché farete in modo che si accorgano del vantaggio che ne traggono!
Il bambino che fa esperienza dell’essere meglio organizzato sarà sempre più naturalmente stimolato ad applicare la nuova disciplina – e una volta impostato il metodo giusto, con un po’ di pazienza e di esercizio da parte dell’adulto che lo segue, il lavoro di entrambi sarà facilitato.
